“Abbiamo lavorato intensamente, anche analizzando i servizi pubblici televisivi esteri, per confezionare una proposta di riforma della Rai che risulti finalmente al passo coi tempi. La proposta, come sottolineato dal presidente Giuseppe Conte, ha l’obiettivo di affrancare l’azienda di viale Mazzini da vetuste logiche di funzionamento, anacronistiche e clientelari. Oltre alla riforma della Rai, il M5S sta lavorando a tre progetti sulle tv locali a salvaguardia del pluralismo dell’informazione e della concorrenza. Solo negli ultimi anni, il numero delle imprese televisive locali si è ridotto del 30%. Certamente vanno rivisti i criteri di ripartizione delle risorse, che oggi risultano distorsivi per il mercato così come ha riferito la stessa Autorità della concorrenza nella sua ultima relazione. Altro problema riguarda la qualità delle imprese televisive e il numero sempre più limitato di frequenze, che tende a far aumentare i costi di accesso al mercato. Garantire il diritto alla frequenza nell’epoca della digitalizzazione significa garantire il pluralismo e l’accesso all’informazione da parte dei cittadini. Infine, occorre riformare il canone Rai escludendolo dalla bolletta elettrica, anche per rispondere alle criticità sollevate dalla Commissione europea, destinandolo alla fiscalità generale e prevedendo l’esclusione delle fasce più basse della popolazione”. Lo comunica in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S, già sottosegretario a palazzo Chigi nel Governo Conte II.
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