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OSPEDALE DI OSTUNI - A RISCHIO IL SERVIZIO CARDIOLOGICO

L’assenza di personale, in questi giorni, sta aumentando una serie di criticità all’interno dell’ospedale di Ostuni.

In particolare è il servizio di cardiologia, uno degli ambiti che sta riscontrando le maggiori difficoltà per la mancanza di medici. Il coordinamento sanità Cisl FP Brindisi e Taranto fa una lunga disamina sulle problematiche attuali, e sulle ripercussioni.


«Nonostante da un paio d’anni continuiamo a denunciare le problematiche relative ai servizi dell’ospedale di Ostuni, non giungono novità sostanziali circa le soluzioni. In questi ultimi giorni i problemi si sono ulteriormente acuiti per i gravi disagi dovuti alla carenza dei Cardiologi. Questi ultimi sono costretti a sostenere turni estenuanti incuranti delle regole imposte dalla Legge, su tutte il D.lgs n.66/2003 e la Legge 161/2014, privandoli dei riposi dovuti, dei congedi ordinari e delle ferie.

Sarebbe sufficiente dire che dei tre Cardiologi presenti soltanto due garantiscono i turni h24 e che attualmente ambedue risultano ammalati. Questo crea ripercussioni sull’efficienza di servizi e prestazioni per i pazienti nella gestione ordinaria, nelle consulenze dei reparti di degenza e del P.S, nell’assistenza medica nei trasferimenti secondari e nella gestione della osservazione breve cardiologica, peggiorando in questo modo i già carenti LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), peggiorando oltremodo le lunghe Liste di Attesa e non da ultimo complicando la mobilità passiva dei cittadini/pazienti/utenti di questo territorio, sempre più obbligati a viaggi della speranza verso altri Presidi, anche di altre Province più potentate della nostra o peggio, come al solito, a pagarsi privatamente le prestazioni sanitarie necessarie». Dalla Cisl aggiungono.

«Siamo in un vero e proprio stato di emergenza, abbiamo raggiunto e superato il livello di guardia e abbiamo il timore che qualcuno possa pensare alla sospensione delle prestazioni del servizio. Se dovesse accadere questo ci ritroveremmo in una situazione pericolosissima. Abbiamo l’impressione che il Presidio sia sottoposto ad una silenziosa azione d’abbandono che preannuncia un suo ulteriore declassamento o peggio alla chiusura.

Per quanto sopra invitiamo il nuovo Responsabile del servizio Dr. Ignone e il management della ASL BR alle rassicurazioni e provvedimenti del caso e soprattutto a verificare di persona ciò che gli utenti, i medici, il personale sanitario e paramedico denunciano da tempo. Contestualmente, atteso che il territorio nord Brindisi non può subire questo trattamento ignobile, invitiamo la comunità politica tutta ad uscire fuori da questo silenzio imbarazzante»

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