DROGA AI TAMBURI, LA SENTENZA DEL PROCESSO SANGUE BLU
TARANTO - Sedici anni di reclusione a Francesco Vitale e otto anni alla moglie, Rosa De Leonardo.

La sentenza è stata emessa con il rito abbreviato dal gup del tribunale di Lecce, Edoardo D’Ambrosio. Sono stati assolti Francesco Vitale, 56 anni di Grottaglie, difeso dall’avvocato Angelo Casa; Vincenzo Prester, Benedetta Todaro, Giacomo Castiglione, Cosimo Basile e Pietro Caforio, difesi dall’avvocato Salvatore Maggio; Giovanni Giuliani, assistito dagli avvocati Salvatore Maggio e Patrizia Boccuni. Chiara Albano (assolta); Teresa Arces (assolta); Gaspare Bevilacqua (assolto); Giulio Caputo (assolto); Alessandro Castiglione (assolto); Angela Catapano (assolta); Cataldo Catapano (7 anni e 4 mesi); Antonio Cava (6 anni e 4 mesi); Pietro Comparato (assolto); Cosimo D’Andria (assolto); Grazia D’Andria (5 anni e 4 mesi); Francesco De Bartolomeo (6 anni e 8 mesi); Pamela De Leonardo (assolta); Antonio Dema (assolto); Sonia Dema (assolta); Michele Derchia (7 anni e 4 mesi); Giuseppe Fiorino (assolto); Leonzio Fontana (3 anni e 8 mesi); Tiziano Galileo (3 anni e 8 mesi); Giovanni Lentini, (assolto); Bruno Lezza (assolto); Alessandro Masella (7 anni e 4 mesi); Cosimo Masella (assolto); Girolamo Masella (7 anni e 4 mesi); Giuseppe Masella (3 anni e 8 mesi); Pasquale Monna (5 anni e 4 mesi); Angelo Palumbo (assolto); Angelo Pizzoleo (8 anni); Palma Pizzoleo (assolta); Giuseppe Prester (assolto); Michele Pulpito (5 anni e 8 mesi); Rosario Sambito (assolto); Vito Scardicchio (assolto); Rita Scialpi (5 anni e 8 mesi); Michelina Seprano (assolta); Ilaria Todaro (assolta); Rosetta Valentini (assolta); Rosa Arianna Venezia (assolta); Diego Vestita (3 anni e 4 mesi); Giovanni Vitale (assolto); Marco Vitale (assolto). Nel collegio di difesa figurano anche gli avvocati, Gaetano Vitale, Marino Galeandro, Andrea Silvestre, Luigi Danucci, Enzo Sapia, Ignazio Dragone, Luigi Leonardo Covella, Loredana Sallustio, Ladislao Massari.

Secondo l’accusa Francesco Vitale, e la moglie, Rosa De Leonardo, avrebbero messo su una rete di spaccio solida, occupandosi, anche in prima persona di tutte le attività normalmente suddivise tra i vari associati: acquisto della droga dai fornitori, trasporto nei luoghi di custodia, taglio e suddivisione, consegna agli incaricati dello spaccio sulle piazze, riscossione dei proventi.“Sangue Blu”, il nome del blitz è legato ad una conversazione nella quale proprio Francesco Vitale fa emergere la propria idea di essere il capo di una famiglia di rango, una famiglia appunto di sangue blu.